Il bonus “affitti coronavirus” è un’agevolazione di natura fiscale che si concretizza a favore del conduttore in un credito di imposta concesso alle imprese e ai professionisti per i canoni di locazione corrisposti durante i mesi del lockdown, nel trimestre marzo, aprile, maggio 2020.
Tale sgravio è pari al 60% del canone di locazione pagato per gli immobili ad uso commerciale.
I conduttori, dunque, possono trasformare parte del canone di locazione versato per i mesi sopraindicati in un credito di imposta.
La circolare n. 14/E 2020 dell’Agenzia delle Entrate ha anche chiarito che esso può essere usato in compensazione nella dichiarazione dei redditi o anche mediante cessione a terzi.
Per poter ottenere l’agevolazione fiscale, è necessario che i soggetti beneficiari abbiano registrato una diminuzione del fatturato nei mesi sopraindicati, di almeno il 50% rispetto agli stessi mesi del periodo d’imposta precedente; devono poi aver conseguito ricavi e compensi per un ammontare inferiore a 5 milioni di euro per l’anno 2019.
La diminuzione del fatturato non è richiesto invece come requisito per le imprese alberghiere e per le attività commerciali avviate dal 01 gennaio 2019.
Il bonus, in concreto, può essere usato in compensazione, nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di sostentamento della spesa e mediante cessione a terzi (locatore, banche ed altri istituti finanziari).
Per quanto riguarda invece i locatori la legge di bilancio 2021 e il decreto mille proroghe hanno inoltre previsto un contributo a fondo perduto per i proprietari di immobili che hanno concesso ai conduttori una riduzione del canone di locazione.
Il suddetto contributo è riconosciuto nella misura del 50% della riduzione del canone entro il limite massino annuo di 1.200 euro per singolo locatore.